la Parola della domenica_XXIII del tempo ordinario (Anno B)_6 Settembre 2015

Carissimi Amici, in questa domenica Gesù guarisce un sordomuto. Questo personaggio del Vangelo assomiglia molto a noi, quando siamo e viviamo nel peccato. Possiamo avere accanto Dio, che ci sussurra le parole più dolci e amorevoli, ma  non lo sentiamo. Possiamo aver vicino le persone più care e più buone, che desiderano aiutarci, darci una mano, risollevarci, incoraggiarci, ma non prestiamo loro attenzione.

A volte è come se fossimo soli al mondo, chiusi nel nostro egoismo. 
Lasciamoci raggiungere e toccare dal sacramento di Cristo che è la Chiesa che battezza, che ci offre il perdono a nome del Signore Gesù. Le dita, la saliva, l’“apriti” possono essere l’acqua o la mano benedicente che si leva su di noi: “Io ti battezzo”; “Io ti assolvo”. E’ cosi che si rinnova il “miracolo”. E’ così che diventiamo capaci, per grazia, di udire le consolazioni e i suggerimenti di Dio. Diventiamo capaci di rispondergli con la preghiera e con la vita. Cosi comprendiamo che il prossimo è colui che dev’essere ascoltato e confortato; ed è così che nasce la fraternità: se ci lasciamo guardare, toccare e salvare dal Signore.

Santa Domenica a tutti

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Nome File La parola della __ domenica XXIII del tempo ordinario (Anno B).pdf Dimensione File 107 Kilobytes Tipo File pdf (application/pdf) Caricato il Saturday, 05 September 2015 Autore Domenico Zagaria Modificato il Sunday, 13 September 2015