la Parola della V domenica di Quaresima - 6 aprile 2014

Il vangelo di questa V domenica del tempo di quaresima ci presenta il racconto della risurrezione di Lazzaro. Esso è una delle “storie di segni” che racconta l’evangelista san Giovanni. In questo brano Gesù è presentato come il vincitore della morte. Il racconto culmina nella frase di Gesù su se stesso: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me non morrà in eterno” (vv. 25-26). Che Dio abbia il potere di vincere la morte, è già la convinzione dei racconti tardivi dell’Antico Testamento. Nella II lettura il profeta Ezechiele, attraverso la visione della risurrezione delle ossa secche - immagine del ristabilimento di Israele dopo la catastrofe dell’esilio babilonese - presuppone questa fede (Ez 37,1-14). Anche il profeta Isaia nella sua “Apocalisse” si aspetta che Dio sopprima la morte per sempre, che asciughi le lacrime su tutti i volti (Is 25,8). E il libro di Daniele prevede che i morti si risveglino - alcuni per la vita eterna, altri per l’orrore eterno (Dn 12,2). Ma il nostro angelo va oltre questa speranza futura, perché vede già date in Gesù Cristo “la risurrezione e la vita”. Colui che crede in Gesù ha già una parte di questi doni della fine dei tempi. Egli possiede una “vita senza fine” che la morte fisica non può distruggere. In Gesù, rivelazione di Dio, la salvezza è presente, e colui che è associato a lui non può più essere consegnato alle potenze della morte. Con questa gioiosa certezza nel cuore proseguiamo il nostro cammino quaresimale. Il Signore ci sostenga nelle fatiche quotidiane e ci accompagni con la sua grazia.

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Nome File la Parola della V domenica di quaresima _6 aprile 2014.pdf Dimensione File 87 Kilobytes Tipo File pdf (application/pdf) Caricato il Sunday, 18 May 2014 Autore Domenico Zagaria Modificato il Tuesday, 27 May 2014