La parola della domenica XXIX del tempo ordinario (Anno A) - 19 Ottobre 2014

Carissimi Amici,

Nel Vangelo di questa domenica, i farisei cercano di mettere in difficoltà Gesù con una domanda: «È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Comunque avesse risposto, Gesù avrebbe dato dei motivi alla malizia dei farisei. Infatti, se rispondeva "sì", ciò poteva essere visto come uno sminuire il potere di Dio sul suo popolo, per gli Ebrei era infatti inconcepibile dover pagare un tributo ad una autorità che non fosse stata quella di Dio; se rispondeva "no", ciò poteva essere chiaramente visto come una ribellione al governo di Roma.

Gesù sfugge al tranello dei farisei, dicendo: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Con queste parole Gesù divide quella che è l'autorità civile da quella che è l'autorità religiosa. Questi sono due ambiti differenti: l'autorità civile mira al bene pubblico temporale; quella religiosa, al bene spirituale ed eterno delle anime. Questi due poteri sono distinti, anche se l'autorità civile deve sempre rispettare i Comandamenti di Dio. Da questo deriva l’impegno che i cittadini devono osservare le leggi dello Stato, sempre che siano giuste e non contrarie ai principi morali e religiosi e al bene comune. Lo Stato non può esigere ciò che è dovuto solo a Dio, e il cristiano deve mantenere e difendere la sua libertà di onorare Dio al di sopra di tutto.

La moneta che i farisei mostrano a Gesù reca l'immagine di Cesare, ma nella nostra anima vi è un'immagine molto più preziosa: quella di Dio. Creati a sua immagine e somiglianza, dentro di noi rechiamo l'immagine del Creatore, e siamo tenuti a dargli ciò che è dovuto, ovvero la stessa vita che Egli ci ha donato. Ai giorni d'oggi si parla molto dei doveri dei cittadini nei confronti dello Stato, ma poche volte ci si ricorda dei doveri ancor più grandi che noi abbiamo nei confronti di Dio. Si cerca, infatti, di emanciparci quanto più è possibile da Lui, rivendicando una presunta autonomia nei riguardi di chi ci ha creati e redenti. Non c'è più stolta presunzione di questa. Impariamo, cari amici, che solo nell'obbedienza alla Volontà di Dio troveremo la nostra più autentica realizzazione.

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Nome File La parola della __ domenica XXIX del tempo ordinario.pdf Dimensione File 237 Kilobytes Tipo File pdf (application/pdf) Caricato il Saturday, 18 October 2014 Autore Domenico Zagaria Modificato il Saturday, 25 October 2014