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Caricato il Saturday, 22 October 2016
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la Parola della domenica_XXX del tempo ordinario (Anno C)_23 Ottobre 2016

Carissimi amici, dopo aver capito che la preghiera è necessaria nella nostra vita e che va innalzata al Padre sempre e senza stancarsi mai, oggi la Parola Dio ci insegna come pregare. Ci insegna come rivolgerci a Lui. La bellissima parabola del fariseo e del pubblicano ci da una grande lezione di vita: ci insegna a pregare con umiltà, perseveranza e fede. È questo l’atteggiamento giusto da assumere quando preghiamo. La preghiera di chi si compiace di se stesso (fariseo), non è gradita a Dio. Al contrario, se come il pubblicano, sappiamo riconoscerci peccatori e bisognosi della Divina Misericordia entriamo nel Cuore stesso di Dio. Impegniamoci, carissimi Amici, a farci ricchi delle ricchezze di Cristo ed eliminiamo una volta per tutte dalla nostra vita l’orgoglio e l’ipocrisia, atteggiamenti questi, che ci allontanano sempre più da Dio e dai fratelli. Preghiamo con il cuore.

Santa domenica a tutti

Caricato il Friday, 14 October 2016
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la Parola della domenica_XXIX del tempo ordinario (Anno C)_16 Ottobre 2016

Carissimi amici, la liturgia di questa domenica ci invita a recuperare il significato profondo della preghiera. La bontà del Padre che è nei cieli e che ci ascolta sempre ci incoraggia a perseverare nel rivolgerci a lui. In fondo perseverare è abbandonarsi fiduciosi tra le braccia amorevoli e misericordiose di Dio Padre. Ecco, allora, l’invito che Gesù oggi ci rivolge e che diventa per noi una necessità: pregare sempre, senza stancarsi. A volte facciamo fatica a pregare, anzi molto spesso diciamo che non è facile pregare, ma dobbiamo imparare a farlo. Non è un comando, ma una nostra necessità (come abbiamo già detto). È per il nostro bene. Chiediamo al Signore il dono della perseveranza e della fiducia nel pregare, come la vedova del Vangelo. E il Signore che è ricco di misericordia e di compassione ci ascolterà.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 08 October 2016
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la Parola della domenica_XXVIII del tempo ordinario (Anno C)_9 Ottobre 2016

Carissimi amici, dopo l’accorata richiesta che gli Apostoli rivolgono a Gesù: “Accresci in noi la fede” ( la scorsa domenica), quest’oggi è proprio la fede ad essere portatrice di salvezza: “La tua fede ti ha salvato”. Ad essere salvato è un lebbroso samaritano, il solo “straniero” nel gruppo dei lebbrosi che è andato incontro a Gesù. L’unico che lo ha supplicato ed è anche l’unico che ritorna a ringraziare Gesù. Il gesto di prostrarsi ai piedi di Gesù è segno di gratitudine e di riconoscenza per quanto ricevuto. La misericordia di Dio si è posata su di lui e per questo non può non essere grato per tanta grazia. La fede, che è dono di Cristo, lo ha portato alla salvezza. Anche noi siamo chiamati a ravvivare il dono della fede che Dio a posto in noi, per sentirci guariti e amati dal lui mentre percorriamo il cammino della nostra esistenza. Chiediamo al Signore che ci renda capaci di ringraziarlo, ogni giorni, per quanto dona a ciascuno di noi e che la nostra vita sia testimonianza vivente del suo amore misericordioso verso tutti.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 01 October 2016
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la Parola della domenica_XXVII del tempo ordinario (Anno C)_2 Ottobre 2016

Carissimi amici,  quest’oggi ci troviamo dinanzi ad una domanda che gli apostoli pongono a Gesù: “Accresci in noi la fede”. Una domanda non molto diversa da quelle che anche noi poniamo al Signore, quando ci troviamo a vivere momenti di particolari della nostra esistenza che, spesso, mettono a dura prova anche la nostra fede. Le due brevi parabole del testo evangelico ricordano due proprietà della fede: l’intensità e la gratuità. Per mettere in rilievo il valore di una fede minima, ma solida, Cristo insiste sugli effetti che può produrre: cambiare di posto anche all’albero più profondamente radicato. Per insistere sulla fede come dono di Dio, porta l’esempio del servitore che pone il servizio del suo amore prima di provvedere ai suoi propri bisogni. È l’esigenza del servizio del Vangelo, “i lavori penosi” trovano sempre l’appoggio della grazia di Dio. Mai scoraggiarci, basta avere fede quanto un granello di senape e tutto sarà possibile.

 Santa domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 24 September 2016
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la Parola della domenica_XXVI del tempo ordinario (Anno C)_25 Settembre 2016

Carissimi amici,  in questa domenica Gesù ci richiama l’irreparabile eternità delle pene dell’inferno. È un discorso duro, ma viene dalle labbra di Gesù. Il ricco epulone, che durante la vita terrena non ha praticato la carità, soffre irrimediabilmente nell’aldilà. Egli, come i suoi fratelli, conosceva la legge e le profezie che specificano i modi della giustizia divina: forse riteneva che per lui si sarebbe fatta un’eccezione, e invece tutto si compie alla lettera. È un’ammonizione anche noi: non possiamo addolcire la legge di Cristo, affidarci a una “misericordia” che non trovi riscontro nella nostra carità. Finché siamo quaggiù abbiamo tempo per compiere il bene, e in tal modo guadagnarci la felicità eterna: poi sarà troppo tardi. Gesù dà un senso anche alle sofferenze di Lazzaro: le ingiustizie terrene saranno largamente compensate nell’altra vita, l’unica che conta. Abbiamo il dovere di far conoscere a tutti, cominciando dalle persone che amiamo, la logica della giustizia divina: e questa è la forma più squisita della carità. Non aspettiamo Carissimi, l’eternità inizia già da questa terra.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 17 September 2016
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la Parola della domenica_XXV del tempo ordinario (Anno C)_18 Settembre 2016

Carissimi amici, questa domenica è caratterizzata da una serie di ammonimenti per il buon uso del denaro e dei beni in nostro “possesso”. La parabola non loda il fattore perché è disonesto, ma perché ha la chiarezza e la decisione di imboccare l’unica via di salvezza che gli si prospetta. Per questo le parole di Gesù risuonano come un rimprovero perché sa che l’atteggiamento dell’uomo è più volto ad essere  pronto a salvarsi dai mali mondani che dal male eterno. Cristo, da parte sua, ha fatto di tutto perché fossimo salvati, fino a salire in croce per noi. Alla luce di ciò facciamo ancora fatica a deciderci a credere che, se non portiamo il nostro peccato davanti a Dio, siamo perduti. Ogni Eucaristia che celebriamo la iniziamo confessando i peccati che abbiamo commesso, ma usciti di chiesa ricominciamo a parlare di quelli altrui. Carissimi il Signore ci vuole far comprendere che non è disonesta ne maledetta la ricchezza in sé. Ma lo è la ricchezza come idolo, come attaccamento morboso alle cose materiali, che ci danno un illusorio senso di sicurezza. Occorre decidersi e scegliere: o mammona o Dio; cioè: o essere il signore per spadroneggiare sugli altri oppure servire il Signore e godere del suo amore. C’è un solo modo di liberarsi dalla schiavitù della ricchezza: farsi “amici” per mezzo di ciò che si ha, cioè con l’impegno della solidale condivisione con chi è nel bisogno.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 10 September 2016
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la Parola della domenica_XXIV del tempo ordinario (Anno C)_11 Settembre 2016

Carissimi amici, in questa domenica Gesù è avvicinato da pubblicani e peccatori che hanno necessità di ascoltare la sua Parola. Ma, inevitabilmente, ciò provoca la mormorazione di scribi e farisei che  accusano Gesù di ricevere e di mangiare con i peccatori. Scandalo!!! Gesù risponde loro con tre parabole (la pecora smarrita, la moneta perduta, il Padre misericordioso che accoglie il figlio che ritorna a casa sano e salvo). Queste parabole ci insegnano anzitutto che Dio si interessa di ciò che è perduto e che prova grande gioia per il ritrovamento di ciò che è perduto. Inoltre, Dio affronta le critiche per stare dalla parte del perduto: il padre affronta l’ira del figlio maggiore con amore, con pace, senza scusarsi. E ancora, Dio si interessa anche di un solo perduto. Le parabole della pecorella perduta e della donna che fatica tanto per una sola dramma perduta, hanno del paradossale per indicare il mistero di Dio che si interessa anche di uno solo perduto, insignificante, privo di valore, da cui non c’è niente di buono da ricavare. Anche noi, carissimi Amici, spesso perduti in questo mondo, lasciamoci trovare da Dio, abbracciare e perdonare da Lui…e sarà festa.

Santa domenica a tutti

Caricato il Friday, 02 September 2016
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la Parola della domenica_XXIII del tempo ordinario (Anno C)_4 Settembre 2016

Carissimi Amici, in questa domenica ci troviamo dinanzi alla dimensione del discepolato. Voler essere discepoli del Cristo significa avere scelto e deciso di seguirlo, significa avere scelto Cristo come unico punto di riferimento della nostra vita. Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita. Nonostante tutto, vivremo infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela di Cristo se sapremo accettarli e viverli come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere suoi discepoli. La Chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso. Tiriamo fuori questo coraggio e seguiamo senza esitazioni in nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 27 August 2016
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la Parola della domenica_XXII del tempo ordinario (Anno C)_28 Agosto 2016

Carissimi Amici, “Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”; è il forte invito che ci viene consegnato quest’oggi dalla Parola di Dio. Per diventare umili, bisogna cominciare ad amare, come ha fatto Gesù. L’amore misericordioso l’ha fatto scendere dal cielo e l’ha spinto sulle strade della Palestina. L’amore l’ha condotto a cercare i malati, i peccatori, i sofferenti. Lo stesso amore l’ha portato al Calvario, dove “umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”. L’umiltà è stata la forma esteriore della sua carità divina. Ci chiediamo: come possiamo noi mettere in pratica questa frase del Vangelo? Dovremmo darci come obiettivo la carità del Vangelo e cercare di servire tutti quelli che incontriamo. Ogni persona è nostro Signore, e in ognuna di esse noi abbiamo il privilegio di servire Gesù. Siamo capaci di ciò? Sforziamoci di riconoscere il Signore nei fratelli che incontriamo sul nostro cammino, per accoglierlo e amarlo.

      Santa domenica a tutti

Caricato il Thursday, 11 August 2016
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la Parola della domenica_XXI del tempo ordinario (Anno C)_21 Agosto 2016

Carissimi Amici, in questa domenica Gesù si rifiuta di rispondere alla domanda riguardo al numero di coloro che si salveranno: la questione della salvezza non si pone innanzitutto per gli altri, ma si pone “per me”.
Dipende dalla mia accettazione o dal mio rifiuto della salvezza che Gesù mi offre.
Il cammino verso la salvezza consiste nel seguire Gesù: egli è la Via, la Verità e la Vita. Lo sforzo di entrare per “la porta stretta” è lo sforzo di seguire il cammino intrapreso da Gesù, cioè il cammino verso Gerusalemme, il cammino verso il Calvario. Il Calvario fu solo una tappa nel cammino verso la destinazione finale, che sboccò direttamente su un mondo di luce e di gioia, illuminato dal sole nascente di Pasqua, della gioia della risurrezione. La porta stretta è il mezzo per uscire dalle angustie di un mondo senza amore; essa è l’apertura verso l’amore senza confini, verso il perdono e la misericordia. Sforziamoci tutti di passare attraverso la porta che è Cristo.

Santa domenica a tutti.

Caricato il Thursday, 11 August 2016
Modificato il Thursday, 11 August 2016
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la Parola della domenica_Assunzione di Maria (Anno C)_15 Agosto 2016

Carissimi Amici, celebriamo oggi il mistero dell’Assunzione. Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore, preservata dal peccato e dalla corruzione, è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio, nel cielo. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e prelude alla vittoria totale del Dio della vita sulla morte, quando alla fine del mondo farà sorgere in vita eterna la morte corporale di ognuno di noi unita a quella di Cristo. L’Apocalisse ci mostra “un segno grandioso del cielo”: la Donna che ha il sole per mantello, e una corona di stelle. Invincibile con la grazia di Dio di fronte al nemico primordiale. “Figura e primizia della Chiesa”. Primizia nel dolore della maternità al servizio della Redenzione. Primizia nel destino della gloria. Da lì, nel focolare della Trinità, Maria ci aspetta tutti per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla Grazia di Dio. La beatitudine divina e umana della Salvezza. Il suo eterno Magnificat. Sull’esempio di Maria innalziamo a Dio il nostro Magnificat.

Santa festa dell’Assunta a tutti.

Caricato il Thursday, 11 August 2016
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la Parola della domenica_XX del tempo ordinario (Anno C)_14 Agosto 2016

       Carissimi Amici, in questa domenica il Signore tocca l’aspetto delle relazioni umane e familiari. Infatti è fuori discussione che noi ci sentiamo legati a chi ci è caro e abbiamo grandi doveri nei confronti di chi ci è vicino; e ciò è importante. Ma nessuno è più vicino a noi di Dio, nessuno è più prezioso di Lui. Gesù ci dice che tutte le nostre relazioni, per quanto strette ed intime, devono essere purificate, per poterle vivere meglio e in pienezza. Esse devono essere misurate in rapporto a Dio. È un’affermazione davvero forte, quanto forte è l’attaccamento alla sicurezza data dall’amore “umano”; amore che spesso ci porta facilmente a rifiutare di dare tutto al Signore perché purifichi il nostro amore umano. Vi sono alcune cose, alcuni affetti che vogliamo vivere a nostro modo, non secondo il modo di Dio.
Una volta lasciato al Signore il governo delle nostre relazioni e dei nostri amori, allora riceviamo il fondamento della vera pace. La pace che dà il Signore non è quella che dà il mondo; è fatta di perdono, di giustizia, di amore e di amicizia.

       Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 06 August 2016
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la Parola della domenica_XIX del tempo ordinario (Anno C)_7 Agosto 2016

Carissimi Amici, nel Vangelo di oggiCristo ci dice di non avere paura, di non lasciarci prendere dall’angoscia: il nostro stato d’animo di sempre deve essere una tranquilla fiducia in Dio, poiché “al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno”. Dobbiamo investire su Dio, “aprire un conto” nel suo regno, perché solo lì si trova la vera ricchezza. La motivazione e il fine dell’uomo provengono sempre da dove egli pensa che si trovino i veri valori: “Dove è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore”. Questo atteggiamento ci chiede di essere distaccati dal denaro e dai beni materiali (il Signore ce lo ricordava già domenica scorsa), e di saperli utilizzare per il bene altrui.
Ma il Signore ci chiede anche di tenerci in uno stato di veglia costante, aspettando la venuta di Cristo: “Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”. Come i servi non sanno quando il loro padrone rientrerà dal ricevimento di nozze, come un uomo non può sapere quando entreranno i ladri nella sua casa, così noi non conosciamo l’ora della nostra morte, quando cioè Cristo tornerà per noi. E allora sarà festa.

 Santa domenica a tutti

Caricato il Friday, 29 July 2016
Modificato il Monday, 01 August 2016
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la Parola della domenica_XVIII del tempo ordinario (Anno C)_31 Luglio 2016

Carissimi Amici, il Vangelo di oggi è talmente chiaro che non avrebbe bisogno di particolari interpretazioni: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché la vita di un uomo non dipende dai suoi beni”. E “arricchitevi davanti a Dio!”. Più chiaro di cosi! Ma, siccome il problema dei beni e delle ricchezze da conquistare è un’aspirazione fondamentalmente umana, è necessario entrare nei dettagli della parabola del ricco stolto raccontata, quest’oggi, da Gesù. Per gli uomini la ricchezza è “sicurezza”, da la sensazione di disporre della propria vita. Ma va comunque ricordato che Gesù non si scaglia contro le ricchezze, ma contro chi fa della ricchezza l’unico scopo della propria vita. In questa misura, i beni sono necessari per una giusta esistenza. Gesù non mette in questione il buon impiego dei beni e delle ricchezze. Ma afferma che beni e ricchezze portano gli uomini a sentirsi lontani da Dio e dal prossimo. Ecco perché la ricchezza deve essere per ognuno un mezzo di azione, che aiuti a vivere nella carità e nella condivisione generosa e disinteressata. Sia Cristo l’unica ricchezza della nostra vita, per essere trovati ricchi dinanzi a Dio.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 16 July 2016
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la Parola della domenica_XVI del tempo ordinario (Anno C)_17 Luglio 2016

Carissimi Amici, la liturgia della parola di questa domenica ci insegna che il Dio Trinità ama recarsi dagli uomini, perché la sua presenza è un onore e una benedizione. Al tempo dei patriarchi, si reca da Abramo e promette un figlio a Sara che non ne ha ancora. Gesù, esalta due donne nubili, Maria e Marta, onorandole della sua visita e della sua parola. Il racconto di questa visita ci mostra che si deve manifestare a Gesù un vero rispetto. Dio Trinità d’Amore ancora oggi continua a recarsi presso gli uomini. Spesso, ci rendiamo conto della venuta di Dio solo dopo la sua visita. Il Signore e Salvatore ci invita a recarci da lui. Gioiamo di questo onore e ascoltiamo la sua parola con attenzione. Impariamo a riconoscere la preziosità dell’incontro con il Signore: da Marta impariamo l’accoglienza e da Maria l’ascolto, fondamentale per riconoscere il Signore e per vivere in pienezza il servizio a Dio attraverso il servizio al prossimo.

 Santa domenica a tutti

Caricato il Sunday, 10 July 2016
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la Parola della domenica_XV del tempo ordinario (Anno C)_10 Luglio 2016

Carissimi Amici, con la parabola del buon Samaritano, san Luca mette a fuoco l’amore cristiano, che si esprime in azioni e non in parole. Sono protagonisti un sacerdote e un levita (espressione di un culto staccato dalla vita) e un samaritano (un maledetto) che viene trasformato in modello di vita. Questa parabola ci insegna che non basta credere, ma occorre tradurre la fede in opere nella vita quotidiana, incominciando dalle piccole cose, dai piccoli gesti. Come al dottore della legge duemila anni fa. Anche oggi il Signore dice a ciascuno di noi: Va è anche tu fa lo stesso.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 02 July 2016
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la Parola della domenica_XIV del tempo ordinario (Anno C)_3 Luglio 2016

Carissimi Amici, il Signore ha chiamato, chiama e continuerà a chiamare; non ci si fa da sé discepoli di Gesù. Una chiamata che esige una risposta (come abbiamo già visto la scorsa domenica). Si ricevono da lui la missione e la grazia necessaria per compierla. Si è mandati. Vi è dunque un doppio compito: ascoltare Dio per ricevere da lui la nostra missione particolare e pregare, pregare senza sosta, perché Dio mandi operai nella sua messe. Ma non bisogna mai perdere di vista il fatto che la missione è quella di Gesù; e che noi non siamo che i suoi inviati. È necessario che ci rendiamo trasparenti perché si possa riconoscere, attraverso di noi, ovunque ci troviamo, la persona di Gesù. Di qui le molteplici raccomandazioni che sono altrettanti mezzi di conformarsi al maestro, mezzi che ci faranno acquistare una libertà sovrana rispetto alle cose materiali e permetteranno alle realtà spirituali di rendersi visibili in noi. E per vivere ciò, bisognerà domandare senza sosta la grazia di essere discepoli: pregare sempre, pregare perché Dio abiti in noi e possa trasparire da noi, affinché altri uomini, incontrandoci, possano incontrarlo.

Santa domenica a tutti

Caricato il Saturday, 25 June 2016
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la Parola della domenica_XIII del tempo ordinario (Anno C)_26 Giugno 2016

Carissimi Amici, la liturgia di questa domenica ci invita a riflettere sulla sequela di Cristo. Essa non è riservata solo ai consacrati oppure ad una piccola “cerchia” di persone, ma a tutti. Seguire Cristo non è una cosa come un’altra. Chi intraprende questo cammino deve sapere fin dall’inizio che sarà il discepolo di un Povero che non ha un luogo dove posare il capo, di un Uomo che ha saputo, non senza pericolo, rompere certi schemi e legami, e che, una volta impegnatosi in una missione, non si è più guardato alle spalle. Ci siamo fin troppo facilmente abituati a vedere i cristiani prendere e lasciare il messaggio evangelico; trovare le più svariate e “originali” scuse per sfuggire alla chiamata del Signore; il “per sempre” oggi fa paura, in qualsiasi stato di vita ci troviamo. Siamo diventati allergici ai legami duraturi, al “per tutta la vita”, non accorgendoci di fare il gioco del male che cerca che radicarsi in noi. Bisogna rinnovare il nostro impegno battesimale accogliendo le dure, ma vitali parole di Gesù, ed accettare coraggiosamente di essere dei discepoli che camminano sui suoi passi, sicuri di trovare, oltre il cammino segnato da non poche fatiche e debolezze, la felicità della vera vita, quella che solo il Risorto è in grado di donarci. Non tardiamo a dare la nostra personale risposta al Signore che ci chiama. Invochiamo l’intercessione materna della Vergine Santa, affiche, sul suo esempio, possiamo dire al Signore in nostro si, ogni giorno, alla sua chiamata che realizza in noi la sua santa volontà.

Santa Domenica a tutti.

Caricato il Saturday, 18 June 2016
Modificato il Saturday, 18 June 2016
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la Parola della domenica_XII del tempo ordinario (Anno C)_19 Giugno 2016

Carissimi Amici, dalla lettura del Vangelo di questa domenica emergono aspetti importanti per la nostra riflessione personale: la confessione di Pietro, l’annuncio della passione di Gesù e l’invito a seguire  l’esempio di Gesù. Egli è il Messia, ma non come lo immaginavano gli uomini. Gesù segue il cammino tracciato da Dio, che è il cammino della croce. Chiunque vuole essere con lui, deve seguirlo in questo cammino. L’Evangelista Luca lega questa conversazione alla preghiera di Gesù e, soprattutto, rivolge a tutti l’invito ad imitare Cristo. È un invito importante, che non è rivolto solo agli eletti, ai santi e agli uomini pronti all’eroismo. Tutti i credenti sono discepoli di Cristo. Egli non li tratta come mercenari, ma come amici, vuole che lo accompagnino nel suo cammino e prendano parte alle sue sofferenze. Il suo destino deve essere anche il loro. Che essi portino ogni giorno la loro croce. Gesù non parla del martirio, che può capitare una sola volta, ma delle sofferenze che ognuno incontra nell’adempimento serio del proprio dovere e delle difficoltà quotidiane che devono essere sopportate pazientemente grazie all’amore per lui. Prendere ogni giorno la propria croce è sentirsi in comunione con chi ha portato quella croce prima di noi, per noi e continua a portarla con ciascuno di noi: Gesù Cristo, nostro unico Signore e Salvatore.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 11 June 2016
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la Parola della domenica_XI del tempo ordinario (Anno C)_12 Giugno 2016

Carissimi Amici, in questa domenica Gesù è accusato di essere amico dei peccatori. Ebbene sì, vuole esserlo. Ma in che senso? Il Vangelo di oggi lo spiega. In quei tempi era costume che si invitassero i maestri itineranti. Prima del pasto, erano obbligatori alcuni gesti di ospitalità come, ad esempio, offrire dell’acqua e salutare con un abbraccio. Ecco che una donna, conosciuta come peccatrice, mostra nei confronti di Gesù un’ospitalità eccessiva, mentre Simone non è certo prodigo in gesti. Di fronte alla sua perplessità, Gesù racconta una parabola sul perdono. La donna si converte, piange lacrime di contrizione e di ringraziamento. Gesù dichiara: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato”. Gesù la conferma nella sua fede: davanti agli occhi di tutti riconcilia la peccatrice con Dio e la reintegra nella società degli uomini onesti. Gesù restituisce pienamente alla donna la sua dignità di essere umano: agli occhi di Dio è pari all’uomo. Sentiamo rivolte a noi le parole di perdono di Gesù e ripartiamo sempre rinnovati dalla sua grazia.

Santa Domenica a tutti.