Carissimi Amici, la liturgia di questa domenica ci invita a riflettere sulla sequela di Cristo. Essa non è riservata solo ai consacrati oppure ad una piccola “cerchia” di persone, ma a tutti. Seguire Cristo non è una cosa come un’altra. Chi intraprende questo cammino deve sapere fin dall’inizio che sarà il discepolo di un Povero che non ha un luogo dove posare il capo, di un Uomo che ha saputo, non senza pericolo, rompere certi schemi e legami, e che, una volta impegnatosi in una missione, non si è più guardato alle spalle. Ci siamo fin troppo facilmente abituati a vedere i cristiani prendere e lasciare il messaggio evangelico; trovare le più svariate e “originali” scuse per sfuggire alla chiamata del Signore; il “per sempre” oggi fa paura, in qualsiasi stato di vita ci troviamo. Siamo diventati allergici ai legami duraturi, al “per tutta la vita”, non accorgendoci di fare il gioco del male che cerca che radicarsi in noi. Bisogna rinnovare il nostro impegno battesimale accogliendo le dure, ma vitali parole di Gesù, ed accettare coraggiosamente di essere dei discepoli che camminano sui suoi passi, sicuri di trovare, oltre il cammino segnato da non poche fatiche e debolezze, la felicità della vera vita, quella che solo il Risorto è in grado di donarci. Non tardiamo a dare la nostra personale risposta al Signore che ci chiama. Invochiamo l’intercessione materna della Vergine Santa, affiche, sul suo esempio, possiamo dire al Signore in nostro si, ogni giorno, alla sua chiamata che realizza in noi la sua santa volontà.
Santa Domenica a tutti.