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Caricato il Saturday, 03 October 2015
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la Parola della domenica_XXVII del tempo ordinario (Anno B)_4 Ottobre 2015

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, in questa domenica,  dopo il secondo annuncio della passione, l’Evangelista Marco espone l’insegnamento sulla indissolubilità del matrimonio, e i comportamenti richiesti per fare parte del regno di Dio. Espone con autorità messianica l’indissolubilità del matrimonio come un principio universale. San Marco non entra nelle discussioni dei rabbini sulla legislazione del divorzio. Rivolgendosi alla comunità dei gentili, e andando al di là del mondo giudaico, ricorre alla Genesi: nell’unione indissolubile del matrimonio brillano, folgoranti, l’immagine e la somiglianza poste da Dio nell’uomo e nella donna. Gesù spiega e chiarisce la volontà del Creatore. L’uomo è essere in relazione, come Dio Trinità è relazione d’Amore. Inoltre in questa domenica troviamo un ennesimo riferimento ai bambini, ai piccoli (categorie privilegiate da Gesù). Ed è proprio l’atteggiamento di Gesù con i bambini che fa trasparire la fiducia con la quale anche noi siamo chiamati ad accogliere Dio come Padre. Apriamoci a questa accoglienza affinchè aprendoci a Dio possiamo aprirci ai “piccoli”.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 26 September 2015
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la Parola della domenica_XXVI del tempo ordinario (Anno B)_27 Settembre 2015

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, in questa XXVI Domenica del tempo ordinario, il Signore ci mette in guardia dalla tentazione (ancora oggi molto diffusa) di chiuderci in una cerchia-ghetto di pochi che si ritengono esclusivi. È proprio ciò che accade nel vangelo di oggi , ne quale, un discepolo, non accetta che atri usino il nome di Gesù per scacciare i demoni. I signore fa capire agli apostoli e a noi, oggi, che al di fuori della Chiesa ci possono essere persone che nel loro modo di agire si ispirano a Lui e al suo esempio. “Chi non è contro di noi è per noi”. Siamo invitati a cambiare la nostra mentalità e a vivere in sintonia con il Vangelo. Questo comporta necessariamente dei “tagli” che, a volte, possono far male. Essi però sono necessari alla nostra salvezza; necessari affinchè la nostra vita porti frutti e diventi testimonianza per i fratelli che Dio, ogni giorno, ci mette accanto.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 19 September 2015
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la Parola della domenica_XXV del tempo ordinario (Anno B)_20 Settembre 2015

Carissimi Amici, dopo aver ascoltato la scorsa settimana il primo annuncio della passione, ecco il secondo annuncio in questa XXV domenica del tempo ordinario. Tutto ciò fa ammutolire i suoi discepoli, che fanno fatica a comprendere questo tragico destino (non sanno ancora che Gesù darà un terzo annuncio della sua passione). Dinanzi a ciò pare che i discepoli siano disinteressati, tanto da parlare d’altro lungo la strada. Discorrevano tra loro su chi fosse il più grande. Quanta povertà nei discepoli. Quanta poverta in noi, discepoli di oggi, distratti dal successo, dal primeggiare sugli altri, dal benessere… e lontani dai valori che danno sapore, senso alla nostra esistenza. “E (Gesù), preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accogli me, ma colui che mi ha mandato». Attraverso questo gesto Gesù ci insegna a noi, oggi, che la grandezza del cristiano non sta nell’affermazione del potere, ma nell’umile servizio ai fratelli, soprattutto dei più “piccoli”. Alla scuola di Cristo lasciamoci trasformare dalla sua Parola in servitori dell’Amore.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Sunday, 13 September 2015
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la Parola della domenica_XXIV del tempo ordinario (Anno B)_13 Settembre 2015

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, penso di non essere blasfemo nel dire che l’inventore dei “sondaggi” è stato Gesù. La società in cui viviamo, quotidianamente ci bersaglia di sondaggi che non coinvolgono, anzi nemmeno sfiorano la nostra esistenza. La domanda che pone Gesù in questa XXIV domenica del tempo ordinario esige una risposta. “La gente chi dice che io sia?” Anche oggi, come allora le risposte sono contrastanti: c’è chi lo ritiene un saggio, un generoso moralista, un protagonista della storia, e c’è anche chi lo calunnia, chi lo odia. Ma la sola, la vera identità di Gesù è quella proclamata da Pietro: “Tu sei il Cristo”. Cristo è venuto a portare la salvezza eterna, la speranza soprannaturale, non una dottrina per rendere più tollerabile la convivenza umana, anche se è interessato alla redenzione di tutte le realtà terrene, sempre in funzione della felicità eterna. Non basta riconoscere Gesù come Figlio di Dio: bisogna imitarlo in ciò che egli ha di più specifico, cioè nell’amore alla croce che non è il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzione. Come cristiani non possiamo rifuggire la croce, perché solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nell’eternità, partecipando alla risurrezione di Cristo. “Ma voi, chi dite che io sia?” A ciascuno di noi, cari amici, in compito di dare personalmente una risposta al Signore, che continuamente ci interpella.

Santa Domenica a tutti      

Caricato il Saturday, 05 September 2015
Modificato il Sunday, 13 September 2015
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la Parola della domenica_XXIII del tempo ordinario (Anno B)_6 Settembre 2015

Carissimi Amici, in questa domenica Gesù guarisce un sordomuto. Questo personaggio del Vangelo assomiglia molto a noi, quando siamo e viviamo nel peccato. Possiamo avere accanto Dio, che ci sussurra le parole più dolci e amorevoli, ma  non lo sentiamo. Possiamo aver vicino le persone più care e più buone, che desiderano aiutarci, darci una mano, risollevarci, incoraggiarci, ma non prestiamo loro attenzione.

A volte è come se fossimo soli al mondo, chiusi nel nostro egoismo. 
Lasciamoci raggiungere e toccare dal sacramento di Cristo che è la Chiesa che battezza, che ci offre il perdono a nome del Signore Gesù. Le dita, la saliva, l’“apriti” possono essere l’acqua o la mano benedicente che si leva su di noi: “Io ti battezzo”; “Io ti assolvo”. E’ cosi che si rinnova il “miracolo”. E’ così che diventiamo capaci, per grazia, di udire le consolazioni e i suggerimenti di Dio. Diventiamo capaci di rispondergli con la preghiera e con la vita. Cosi comprendiamo che il prossimo è colui che dev’essere ascoltato e confortato; ed è così che nasce la fraternità: se ci lasciamo guardare, toccare e salvare dal Signore.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 29 August 2015
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la Parola della domenica_XXII del tempo ordinario (Anno B)_30 Agosto 2015

XXII  DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, nel vangelo di oggi Gesù ci consegna una ammonizione che ci interpella tutti e che non può lasciarci indifferenti: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Nella discussione tra Gesù e i farisei si percepiscono forti tensioni. “Il suo cuore è lontano da me”.Tutti dobbiamo ammettere questa verità, che noi non controlliamo il nostro cuore. Spesso ci rendiamo conto di questo per la prima volta quando cominciamo a prendere più seriamente la nostra fede e a seguire più da vicino un modo di vita cristiano. Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso peccato. Cominciamo a capire il grido di san Paolo: “Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” 

“Il suo cuore è lontano da me”. Il fine della vita cristiana è l’unione con Dio e l’unità con il prossimo. Per raggiungere questo scopo, dobbiamo innanzi tutto essere liberi dalla schiavitù delle cattive intenzioni. Dobbiamo conquistarci la libertà! Quest’impresa è interamente opera della grazia del Redentore. Così Gesù promette: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”. 
La Chiesa cattolica non ha per fine quello di dare spettacolo, ma piuttosto quello di adempiere ad un dovere semplice e divino: la conversione della nostra vita grazie ad un cambiamento di cuore, ispirato dalla grazia. Cari Amici è attraverso la Chiesa che riceviamo la grazia. Essa prega, predica e soffre per un vero battesimo del cuore, a fine di liberarlo perché accolga Cristo. Essa, sull’esempio di Cristo, dona la salvezza al suo popolo.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 22 August 2015
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la Parola della domenica_XXI del tempo ordinario (Anno B)_23 Agosto 2015

XXI  DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, in questa XXI domenica del tempo ordinario riecheggiano, nel Vangelo, le parole di Pietro: “ Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. E sono proprio queste parole che ci aiutano nel momento della prova. Il discorso sul pane di vita fatto da Gesù, si conclude con una frattura: molti non credono alla parola di Gesù e vanno via. Carissimi, la fede nella presenza eucaristica si dimostra ancora più esigente. Gli stessi discepoli considerano dura la parola di Gesù, tanto da non seguirlo più. Spesso questo accade anche nella nostra vita, quando non accogliamo la Parola di Gesù e non confidiamo nel suo aiuto. Ma il Signore continua a parlarci, ad invitarci ad incoraggiarci, a ricordarci che è Lui la vita che nutre la nostra con il suo stesso corpo: l’Eucaristia. Ecco allora che quando il dubbio ci assale e la nostra mente non comprende pienamente il progetto di Dio su di noi, siamo chiamati ad abbandonarci fiduciosi nelle braccia del Signore e a ripetere, insieme a Pietro, “Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.

Auguro a tutti una santa Domenica.

Caricato il Sunday, 09 August 2015
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la Parola della domenica_XX del tempo ordinario (Anno B)_16 Agosto 2015

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, in natura, non ci può essere vita senza nutrimento. Il cibo, di origine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, è stato vivente prima di essere consumato per mantenere in vita un altro essere, cioè noi.  Oggi, XX Domenica del tempo ordinario, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesù affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone l’ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo sangue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nell’ambito fisico. Noi viviamo così per sempre: il cibo è diverso, così come diversa è la vita che esso ci dà. Questo nuovo tipo di cibo ha, sul credente, un effetto immediato,“ha la vita eterna” ed è, nello stesso tempo, una promessa per il futuro: “e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Quando ci nutriamo del cibo naturale, siamo integrati nel ciclo biologico; per mezzo della trasformazione delle leggi biologiche, invece, riceviamo la vita divina, siamo introdotti nella vita stessa di Dio. Come ciò che mangiamo e beviamo, assimilato, diventa parte di noi, così, ricevendo nel sacramento la carne e il sangue di Cristo, veniamo “incorporati” in lui. Facciamo in modo che assimilando nella nostra vita l’Eucaristia che riceviamo, possiamo essere trasformati ad immagine di Colui che con la Sua stessa vita viene ad abitare in noi.

Santa Domenica e buone vacanze a tutti

Caricato il Sunday, 09 August 2015
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la Parola della domenica_Assunzione di Maria al Cielo (Anno B)_15 Agosto 2015

ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA AL CIELO

Carissimi Amici, dopo l’annuncio, Maria è partita verso la montagna di Giudea per andare a trovare Elisabetta. Colma dello Spirito Santo, Elisabetta l’ha benedetta. L’ha proclamata “Madre del mio Signore”. Fonte di gioia. Beatitudine vivente della fede. Maria ha risposto con il cantico del Magnificat . Parole ispirate, che lasciano intravedere il suo cuore. Esse sono per noi il suo “testamento spirituale”. Identificandosi con Maria, la Chiesa di tutti i tempi continua a cantare tutti i giorni il Magnificat come suo proprio cantico. Celebriamo oggi il mistero dell’Assunzione. Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore, preservata dal peccato e dalla corruzione, è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio, nel cielo. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e prelude alla vittoria totale del Dio della vita sulla morte, quando alla fine del mondo farà sorgere in vita eterna la morte corporale di ognuno di noi unita a quella di Cristo. L’Apocalisse ci mostra “un segno grandioso del cielo”: la Donna che ha il sole per mantello, e una corona di stelle. Invincibile con la grazia di Dio di fronte al nemico primordiale. “Figura e primizia della Chiesa”. Primizia nel dolore della maternità al servizio della Redenzione. Primizia nel destino della gloria. Da lì, nel focolare della Trinità, Maria ci aspetta tutti per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla Grazia di Dio. La beatitudine divina e umana della Salvezza. Il suo eterno Magnificat.

Auguri a tutti coloro che portano il nome di Assunta.

Caricato il Sunday, 09 August 2015
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la Parola della domenica_XIX del tempo ordinario (Anno B)_9 Agosto 2015

XIX  DOMENICA DEL TEMPO ORDINARO

Carissimi Amici, la liturgia di questa domenica ci pone inevitabilmente dinanzi ad una domanda: Siamo noi a cercare Dio o e lui a cercare noi? Ancora prima che noi cominciamo a cercarlo consapevolmente, egli ci attira a sé, come un innamorato, tramite Cristo. La reazione giusta da parte nostra è di essere pienamente disposti ad ascoltare e ad imparare: “Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me”. Ciò significa seguire Cristo, poiché “solo colui che viene da Dio ha visto il Padre” e quindi solo lui può conoscere perfettamente la volontà del Padre e rivelarla. La vita eterna che noi tutti desideriamo dipende dalla fede in Cristo, da una fiducia e da un impegno costanti, che faranno cominciare la vita-risurrezione qui ed ora, garantendo la risurrezione dei corpi alla vita immortale. In attesa, i fedeli si nutrono del suo Corpo e del suo Sangue nella santa Eucaristia, costituendo a poco a poco in loro stessi una “riserva” di vita immortale. Se Elia o gli Ebrei dell’Esodo mangiarono del pane prezioso, noi mangiamo qualcosa di molto più prezioso: “Il pane che io darò è la mia carne”. Riscopriamo la preziosità di questo grande DONO VITALE per la nostra esistenza.

Santa Domenica e buone vacanze a tutti 

Caricato il Sunday, 02 August 2015
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la Parola della domenica_XVIII del tempo ordinario (Anno B)_2 Agosto 2015

Carissimi Amici, Il Vangelo di questa XVIII Domenica del Tempo Ordinario ci offre vari discorsi che Gesù ha tenuto nella sinagoga di Cafarnao per spiegare ai credenti il significato della manna ricevuta nel deserto. Queste spiegazioni devono aiutare i credenti del tempo della Chiesa a vivere in modo giusto. Il Vangelo di oggi riferisce il discorso che parla dell’importanza della fede in Gesù Cristo. Gesù Cristo è l’inviato di Dio, egli porta l’ultima rivelazione ed apre la via che conduce a Dio. Colui che segue Gesù con fede, che entra con Gesù nella comunità mediante il battesimo, che prende Gesù come modello e lo ascolta, troverà attraverso di lui la verità che calma la fame di vita. Perché questa verità è Dio stesso che, attraverso Gesù Cristo, offre a tutti gli uomini la possibilità di condividere la sua vita. 
Quello che hanno cercato, presentito, e in parte riconosciuto i pensatori, i profeti e i nostalgici di Dio di tutte le nazioni e di tutti i tempi, raggiunge attraverso Gesù la chiarezza e la verità di Dio. Questa verità è presente e può essere colta nella parola e nell’esempio di Gesù, ma soprattutto nella sua persona. Perché egli è la verità, egli è la via, egli è la vita di Dio in persona! E ci è offerto di vivere con devoto rispetto in modo assolutamente diretto, oggi, nella festa liturgica della sua Chiesa. A noi l’impegno ad accoglierLo e testimoniarLo nella vita di ogni giorno.

Santa Domenica e buone vacanze a tutti

Caricato il Friday, 24 July 2015
Modificato il Friday, 24 July 2015
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la Parola della domenica_XVII del tempo ordinario (Anno B)_26 Luglio 2015

XVII  DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, è la domenica della moltiplicazione dei cinque pani e due pesci. Tutti gli evangelisti ci riportano il racconto di questo straordinario miracolo. Si tratta di nutrire una grande folla di persone e di seguaci di Gesù, radunati sulla riva del lago di Tiberiade. Come dimostra l’atteggiamento dei partecipanti, essi interpretano questo miracolo come un segno messianico. La tradizione ebraica voleva che il Messia rinnovasse i miracoli compiuti da Mosè durante la traversata del deserto. Ecco perché, secondo questa attesa messianica, si chiamava “profeta” il futuro Salvatore, cioè “l’ultimo Mosè”. Ecco perchè, nel Libro del Deuteronomio, al capitolo 18 versetto 18, Dio aveva promesso a Mosè prima della sua morte: “Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò”. Da ciò comprendiamo il perché le persone che sono presenti durante la moltiplicazione dei pani cercano di proclamare re Gesù. Ma Gesù si rifiuta, perché la sua missione non è politica, ma religiosa. Se la Chiesa riporta questo episodio nella celebrazione liturgica è perché essa ha la convinzione che Gesù Cristo risuscitato nutre con il suo miracolo, durante l’Eucaristia, il nuovo popolo di Dio. E che gli dà le forze per continuare la sua strada lungo la storia. Egli precede il suo popolo per mostrargli la via grazie alla sua parola. Coloro che attraversano la storia in compagnia della Chiesa raggiungeranno la meta di tutte le vie, l’eredità eterna di Dio. Camminiamo insieme per questa strada per riscoprire la bellezza di essere Chiesa.

Santa Domenica e buone vacanze a tutti 

Caricato il Friday, 17 July 2015
Modificato il Friday, 17 July 2015
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la Parola della domenica_XVI del tempo ordinario (Anno B)_19 Luglio 2015

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Carissimi Amici, al centro della parola di questa XVI domenica del tempo ordinario la liturgia ci consegna il messaggio che Dio ha concretizzato le sue promesse in Gesù di Nazaret: attraverso il suo Salvatore egli veglia sul suo popolo. Il Vangelo ci descrive la “piccola” gente di Galilea che si affolla al seguito di Gesù come una comunità di uomini sfiniti di cui nessuno si occupa. Essi hanno sentito che Gesù si preoccupa sinceramente di loro, e che ha il potere di venire loro veramente in aiuto. È ciò che fa, portando l’indispensabile salvezza a tutti quelli che si rivolgono a lui fiduciosi, nella loro disgrazia sia fisica che sociale o spirituale. La Chiesa non cerca oggi di distrarci con delle belle storie che parlano dei tempi passati. Attira la nostra attenzione sul fatto che Gesù Cristo risuscitato continua ad agire come il Salvatore di Dio. Egli può e vuole aiutarci nelle nostre disavventure. Compatisce le nostre preoccupazioni. Nella nostra miseria possiamo rivolgerci sempre a lui, che ci ha promesso la sua presenza accanto a noi sino alla fine dei tempi. Egli ci consolerà, ci darà la forza, ci esaudirà. È lui che ci fa trovare le vie per uscire dal buio della nostra esistenza, che ci mette accanto delle persone che ci aiutino. E soprattutto, Gesù Cristo conosce l’ultima e la peggiore delle nostre miserie: la nostra ricerca di una salvezza duratura e felice, che sia per noi o per tutti quelli che amiamo, dei quali ci preoccupiamo, e che abitano con noi questo mondo. 

Santa Domenica e buone vacanze a tutti 

Caricato il Saturday, 11 July 2015
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la Parola della domenica_XV del tempo ordinario (Anno B)_12 Luglio 2015

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARO

Carissimi Amici, in questa XV domenica del tempo ordinario, per mezzo dei suoi messaggeri, Dio ha preparato l’umanità, nel corso di una lunga storia, alla venuta di suo Figlio e alla rivelazione della salvezza da lui portata. Partendo dal popolo di Israele, il suo amore redentore doveva estendersi a tutti gli uomini. È il motivo per cui Gesù ha chiamato i Dodici a formare il nucleo del popolo definitivo di Dio e li ha fatti suoi collaboratori. Sono stati incaricati di vincere il potere del male, di guarire e di salvare gli uomini che avessero creduto al loro messaggio. Solo una piccola parte del popolo di Israele ha creduto in Gesù e in quelli che egli ha mandato. Dopo la sua risurrezione, Gesù ha di nuovo mandato i suo discepoli e accresciuto la loro missione e i loro poteri. Da allora gli inviati di Dio si recano presso tutti i popoli per offrire agli uomini il perdono di Dio e la vita nuova. Ma non vi è che una piccola parte dell’umanità che ha sentito l’offerta divina e ha trovato la fede nell’amore di Dio e nella sua salvezza. Noi cristiani di oggi siamo tenuti, in modo nuovo, a portare la nostra testimonianza al nostro prossimo: per mezzo della nostra preghiera e del nostro impegno personale. Da questa testimonianza dipende non solo l’avvenire dell’umanità, ma anche quello della comunità ecclesiale ed il destino di ogni cristiano. 

Santa Domenica e buone vacanze a tutti  

Caricato il Sunday, 05 July 2015
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la Parola della domenica_XIV del tempo ordinario (Anno B)_5 Luglio 2015

Carissimi Amici, nel Vangelo di questa domenica, a Nazaret, va in scena il conflitto perenne tra quotidiano e profezia. All'inizio parole e prodigi di Gesù stupiscono. Poi l'ordinario instaura di nuovo la sua dittatura. Che un profeta sia un uomo straordinario, carismatico, ce lo aspettiamo. Ma che la profezia sia nel quotidiano, in uno che non ha cultura e titoli, che ha le mani segnate dalla fatica, questo ci pare impossibile. A Nazaret pen­sano: «Il figlio di Dio non può venire in questo modo, con mani da carpentiere, con i problemi di tutti. Se sceglie questi mezzi poveri non è Dio». Ed era per loro motivo di scandalo. Che cosa li scan­dalizza? Scandalizza l'uma­nità. Eppure è proprio questa la buona no­tizia del Vangelo: che Dio si incarna dentro l'ordinarietà della vita. Gesù cresce nella bottega di un artigiano. Siamo chiamati ad amare l'umanità di Gesù, perché il Vangelo rivela pro­prio questo: che il divino è rivelato dall'umano, che Dio ha il volto di un uomo. Gesù al rifiuto dei compae­sani mostra il suo candore, il suo bellissimo cuore fan­ciullo: «Non vi poté operare nessun prodigio» scrive Mar­co, ma subito si corregge: «Solo impose le mani a pochi malati e li guarì». Il Dio ri­fiutato si fa ancora guarigio­ne, anche di pochi, anche di uno solo. L'amante respinto continua ad amare anche pochi, anche uno solo. L'a­more non è stanco: è solo stupìto. Il nostro Dio non nutre rancori o stanchezze, ma la gioia impenitente di inviare sempre e solo segnali di vita attorno a sé.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 27 June 2015
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La Parola della Domenica_XIII del tempo ordinario (Anno B)_28 giugno 2015

Carissimi Amici, in questa XIII domenica del tempo ordinario ci troviamo dinanzi a due miracoli di Gesù legati uno all’altro. Il loro messaggio è complementare. Si tratta di due donne: una all’inizio della sua vita, l’altra al termine di lunghe sofferenze che la sfiniscono. Né l’una né l’altra possono più essere salvate dagli uomini. Ma sia l’una che l’altra saranno salvate dall’azione congiunta della forza che emana da Gesù e dalla fede: per la donna la propria fede, per la bambina la fede di suo padre. Bisogna notare soprattutto che la bambina ha dodici anni e che la donna soffre da dodici anni. Questo numero non è dato a caso. C’è un grande valore simbolico poiché esso è legato a qualcosa che si compie. Ci ricordiamo che Gesù fa la sua prima profezia a dodici anni. Gesù sceglie dodici apostoli, poiché è giunto il tempo. Significano la stessa cosa le dodici ceste di pane con le quali Gesù sfama i suoi discepoli. E la fine dei tempi è simboleggiata dalle dodici porte della Gerusalemme celeste. Così come la donna dell’Apocalisse (immagine di Maria, della Chiesa) è coronata da dodici stelle. Senza parlare dell’albero della vita originale che si trova, in un parco, al centro della città e dà dodici raccolti. E quando sappiamo che il giorno per Gesù conta dodici ore capiamo che i nostri due miracoli non sono semplici gesti di misericordia, ma che nascondono una rivelazione: essendo giunto il tempo, l’umanità peccatrice è liberata dai suoi mali. Gli uomini non possono fare nulla per lei, e lo riconoscono, ma per Dio nulla è impossibile. Gesù non chiede che due cose: “Non temere, continua solo ad aver fede”. Oggi questo invito è rivolto a ciascuno di noi; accogliamolo, viviamolo, perché il tempo che ci è dato possiamo viverlo nella grazia e nell’amicizia di Cristo che si fa incontrare per diventare nostro compagno di viaggio.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Friday, 19 June 2015
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La Parola della Domenica_ XII del tempo ordinario (Anno B)_21 Giugno 2015

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARO (anno B)

Carissimi Amici, nel brano del Vangelo di questa XII domenica del tempo ordinario tutto è volto a descrivere la situazione dell’umanità nella sua lenta storia e tutto mira ad annunciare il piano divino che il Figlio di Dio vuole realizzare. È venuta la sera: la notte della paura e del dubbio; la fine del giorno e delle sue effimere certezze. Gesù invita la sua Chiesa a prendere il largo e a “passare” all’altra riva. Si tratta di un invito alla Pasqua che è un “passaggio”: passaggio del mar Rosso per il popolo eletto, liberato dalla schiavitù e condotto alla libertà; passaggio dalla morte per il Figlio dell’uomo liberato dal peccato e condotto alla gloria. L’altra riva è la riva di Dio, la riva che non si vede e di cui Gesù rivela il cammino. La barca che attraversa il lago con i discepoli e Gesù è la Chiesa. Come l’arca di Noè, essa è stata costruita appositamente per “passare”. Ma scoppia una tempesta. Le forze del male si scatenano contro di essa. La barca si riempie d’acqua, qui simbolo di morte: l’acqua toglie il respiro all’uomo. Il male lotta contro lo Spirito. E Gesù dorme. L’assenza di Gesù pesa enormemente sul cuore dei fedeli: non vedendo Gesù, hanno paura e giungono persino a pensare che non sarebbero mai riusciti a compiere la traversata e che non avrebbero mai dovuto prendere il largo su quella barca. Ma la preghiera insistente dei fedeli, che lo chiamano, viene sentita da Gesù. Si sveglia. Egli è là, come ha promesso. Gesù salva la sua Chiesa da tutte le tempeste che minacciano di farla affondare. Gesù non rimprovera il fatto che non lo si sia svegliato subito, ma biasima invece la mancanza di fede. Bisogna pregarlo, e pregarlo con fede. La paura di morire, che è negativa, viene allora sostituita dal timore di Dio, che è l’obbedienza dei fedeli al loro Salvatore. Questa è la nostra situazione: la debolezza della nostra imbarcazione trae forza dalla presenza di Cristo: egli ci fa passare. Fidiamoci sempre di Lui!!!

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 13 June 2015
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La Parola della Domenica XI del tempo Ordinario (Anno B)

Carissimi Amici,

il Signore inizia ad annunciare la presenza del Regna di Dio tra gli uomini con parabole. Questa domenica utilizza l’immagine del piccolo seme e del granello di senape. Una volta seminato nel cuore dell’uomo, il regno di Dio cresce da sé. È una meraviglia di Dio tanto grande e tanto bella quanto grande e bella è la crescita delle piante, e tanto misteriosa quanto misteriosa è la trasformazione di un bambino che cresce e diventa uomo. Così la crescita del regno di Dio non dipende dalle forze umane; essa supera le capacità umane poiché ha in sé un proprio dinamismo. Questo messaggio è un messaggio di speranza, poiché, adottando una prospettiva umana, potremmo dubitare del trionfo del regno di Dio. Esso si scontra con tanti ostacoli. Esso è qui rifiutato, là respinto, o, in molti luoghi, sconosciuto del tutto. Noi stessi costituiamo un ostacolo alla realizzazione del regno di Dio con la nostra cattiva volontà e con i nostri peccati. È bene dunque che sappiamo che, a poco a poco con una logica che non è quella umana, con un ritmo che a noi sembra troppo lento, il regno di Dio cresce. San Paolo, che era ispirato, percepiva già i gemiti di tale crescita. Bisogna conservare la speranza. Bisogna ripetere ogni giorno: “Venga il tuo regno!”. Bisogna coltivare la pazienza, quella del seminatore che non può affrettare l’ora della mietitura. Bisogna soprattutto non dubitare della realtà dell’azione di Dio nel mondo e nei nostri cuori. Gesù ci dice questo poiché sa che il pericolo più grande per noi è quello di perdere la pazienza, di scoraggiarci, di abbandonare la via e di fermarci. Noi non conosciamo né il giorno né l’ora del nostro ingresso nel regno o del ritorno di Cristo. La mietitura ci sembra ancora molto lontana, ma il tempo passa in fretta: la mietitura è forse per domani. 

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 06 June 2015
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La Parola della Domenica XX di Pasqua (Anno B)_Solennità del Corpus Domini_7 giugno 2015

SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI

Carissimi Amici, Gesù ci ha promesso di stare con noi fino alla fine del mondo. Egli ha mantenuto la sua parola in molti modi. Egli è con noi nella sua parola, che è sempre una parola viva e santa, che conduce al Padre chi ad essa si affida. Egli è presente, ancora di più, nel sacramento del suo corpo e del suo sangue. E ciò merita certo una festa. Questo sacramento ci colma, innanzi tutto perché fa arrivare fino a noi l’“incarnazione” del Verbo divino: Dio continua a venire per restare. Non ci abbandonerà più. In secondo luogo, questo sacramento ci nutre: alimenta in noi quella vita divina che è la nostra vera vita, poiché è eterna. Questo sacramento, infine, ci fa vedere, sotto forma di pane e di vino, colui che gli apostoli hanno visto, ma, proprio come Gesù di Nazaret non era visto da tutti come il Messia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue non convince tutti. Per chi si ferma alle apparenze, tale sacramento non costituisce una prova, poiché ciò che si vede non basta. Infatti si vede solo ciò che si lascia vedere. Per il credente invece, cioè per chi si lascia raggiungere dall’amore di Dio, questo sacramento è il più grande fra i segni, il segno che mette in comunione con Gesù stesso. Il credente è da esso trasfigurato, il suo peccato è purificato, grazie ad esso pregusta il banchetto promesso: quello delle nozze del Figlio. Riscopriamo l’importanza vitale dell’Eucaristia nella nostra esistenza e saremo sempre in comunione con Dio e con i fratelli.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 30 May 2015
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La Parola della Domenica IX di Pasqua (Anno B) Solennità della Santissima Trinità_ 31 maggio 2015

SOLENNITA’ DELLA SANTISSIMA TRINITA’

Carissimi Amici, la solennità di questa domenica ci rivela che tutto il mistero di Dio è espresso in una sola parola: AMORE. Il Nuovo Testamento fonda l’universalità della missione nello speciale rapporto che Gesù risorto ha con ogni uomo. Il Vangelo dev’essere annunciato a ogni uomo, perché Gesù è la verità dell’uomo, ha ricevuto dal Padre ogni potere in cielo e in terra, perché ha fatto la volontà del Padre fino alla morte aprendo così per ogni uomo la via verso la pienezza della vita. Di qui le caratteristiche della missione:

- la forza che l’anima è lo Spirito Santo che da Gesù risorto viene promesso e trasmesso ai discepoli, come principio della vita nuova, che deve essere annunciata e comunicata a ogni uomo; 

- il contenuto della missione è la sequela di Cristo, l’obbedienza al Vangelo, l’osservanza dei comandi di Gesù, l’adesione battesimale alla vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, il distacco dalla vita incredula, implorando e accogliendo la remissione dei peccati;

- la speranza che sostiene i missionari nelle fatiche e nelle difficoltà è la certezza che Gesù è sempre con loro sino alla fine del mondo.

È la Trinità Santissima che vive in noi; riscopriamo questa divina presenza grazie alla quale tutta la nostra vita riceve esistenza, energia e vita.

Santa Domenica a tutti