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Caricato il Saturday, 23 May 2015
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La Parola della Domenica VIII di Pasqua (Anno B) Solennità della Pentecoste_ 24 maggio 2015

SOLENNITA’ DI PENTECOSTE

Carissimi Amici, ALLELUIA!!! Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo ed è la Persona divina che diffonde nel mondo la possibilità di imitare Cristo, dando Cristo al mondo e facendolo vivere in noi. Nell’insegnamento e nell’opera di Cristo, nulla è più essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dell’amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo così trionfare la misericordia e l’amore. Nella sua vittoria pasquale, Cristo ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana. Dio ha conferito al suo popolo una grande autorità stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa! Ma questa autorità, per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed è risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo. “Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore”.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 16 May 2015
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La Parola della Domenica VII di Pasqua (Anno B) Solennità dell'Ascensione del Signore_ 17 maggio 2015

SOLENNITA’ DELL’ASCENSIONE

Carissimi Amici,

ALLELUIA!!! Celebriamo quest’oggi la solennità dell’Ascensione del Signore e l’odierna liturgia ci fa prendere consapevolezza che la missione della Chiesa è presieduta dal Cristo risorto, che salito al cielo, è intronizzato Signore alla destra del Padre. L’ascensione e l’invio degli apostoli sono inseparabili. Tra gli undici (Giuda il traditore ha seguito un altro cammino), inviati da Gesù e beneficiari della sua promessa fedele e potente, si trovano anche i successori degli apostoli e la Chiesa intera. Gesù ci invia, ci accompagna e ci dà la forza. Noi non siamo dei volontari spontanei, ma degli inviati. Appoggiandoci su Gesù Cristo vincitore della morte, possiamo obbedire quotidianamente al suo ordine di missione nella serenità e nella speranza. Gli apostoli sono i messaggeri di una Parola che tocca l’uomo nel centro della sua vita. Il Vangelo, affidato alla Chiesa, ci dà una risposta definitiva: se crediamo, siamo salvati, se rifiutiamo di credere o alziamo le spalle, siamo perduti. Attraverso la fede, che è il sì dato dall’uomo a Dio, noi riceviamo la vita. Il Signore conferma la predicazione degli apostoli con molti segni; e segni accompagnano anche i credenti. Attraverso questi segni, diversi e coestesi alla missione della Chiesa, Dio vuole garantire la sua azione in coloro che egli ha inviato e invita tutti gli uomini ad abbandonare ciò che è visibile e quindi attraente per il mistero della salvezza. 

 

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 09 May 2015
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La Parola della Domenica VI di Pasqua (Anno B)_ 10 maggio 2015

Carissimi Amici

ALLELUIA!!!  “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi”. La Parola di questa VI domenica di Pasqua è una Parola di verità potente e divina. Per tutti quelli che hanno preso coscienza dell’importanza di questo dono divino, conta una sola cosa: mostrarsi degni dell’amore che ci viene nell’amicizia del Figlio di Dio. “Rimanete nel mio amore”. Ancora una volta, come la scorsa domenica, quando Gesù ci invitava ad essere tralci innestate in Lui, Vite vera, siamo invitati a restare in lui; innanzitutto nel suo amore. Per Gesù Cristo, ciò che è importante innanzitutto è che tutti i suoi amici si amino gli uni gli altri come egli stesso ha amato i suoi discepoli nel corso della sua vita terrena. La più viva espressione di questo amore è stata la sua morte sulla croce per noi peccatori. L’amore perfetto del Padre celeste è la felicità e la gioia di suo Figlio. E questa gioia, il Figlio risuscitato la trasmette ai suoi amici nel giorno di Pasqua. “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi!”. Ricevete lo Spirito Santo!”. Il Cristo risorto offre senza sosta la gioia a tutti quelli che credono nella sua parola e per mezzo del battesimo si uniscono a lui e alla sua “cerchia di amici”, la Chiesa. Chi entra nell’amore di Dio per mezzo di suo Figlio ha ormai una ragione essenziale per essere sempre felice. Uniamoci a Cristo, pietra angolare, scelta e preziosa, per sperimentare in noi la sua pace e il suo immenso amore.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 02 May 2015
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La Parola della Domenica V di Pasqua (Anno B)_3 maggio 2015

Carissimi Amici

ALLELUIA!!! In questa V Domenica di Pasqua ci ritroviamo ad ascoltare i discorsi di addio di Gesù. Essi sono riletti dalla prima Comunità cristiana alla luce della Risurrezione. In questi discorsi l’evangelista Giovanni prende spunto dalle parole di Gesù per riflettere, con il carisma che gli è proprio, sulla vita dei credenti dal tempo dell’Ascensione al ritorno del Signore. Egli si riconosce talmente legato al Signore attraverso lo Spirito di Dio che parla ai suoi ascoltatori e ai suoi lettori usando l’“io” di Cristo. Per mezzo della sua voce, il Signore rivela a coloro che credono in lui qual è la loro situazione, ordinando loro di agire in modo giusto. È durante la festa liturgica delle domeniche che vanno da Pasqua alla Pentecoste che la Chiesa propone alla lettura questi discorsi, per mostrare ai credenti cos’è infine importante per la loro vita. Attraverso il paragone del tralcio unito alla Vite, il Signore ci rivela oggi che tutti quelli che gli sono legati mediante la fede vivono in vera simbiosi con Lui. Come i tralci della vite, che sono generati e nutriti dalla vite stessa, noi cristiani siamo legati in modo vitale a Gesù Cristo nella comunità della Chiesa. Gesù Cristo è nel suo Spirito: “Senza di me non potete far nulla”. Chi l’ha riconosciuto, può pregare Dio di aiutarlo affinché la sua vita sia veramente fertile nella fede e nell’amore. Sentiamoci tralci privilegiati, uniti per sempre alla Vite che è VITA e da essa attingiamo sempre la linfa necessaria per poter affrontare, cristianamente, le battaglie della vita quotidiana. Il risorto è in noi e tutti noi siamo in Lui.

 

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 25 April 2015
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La Parola della Domenica IV di Pasqua (Anno B)_26 Aprile 2015

Carissimi Amici

ALLELUIA!!! Gesù, il Risorto, è il dono del Padre.  Dalla lettura del Vangelo odierno può emergere nel nostro cuore la domanda: “Chi è veramente Gesù?”. Potremo rispondere dicendo che Gesù è il Buon Pastore che si contrappone al mercenario. Ecco allora che può sorgere un’altra domanda: “In cosa si differenziano le due figure presentate nel Vangelo?
Non certo per il ruolo che, all’apparenza, può sembrare il medesimo. Li oppone e li divide la natura intima del rapporto con le pecore: la non appartenenza per il mercenario e l’appartenenza per il pastore. Se le pecore non ti appartengono te ne vai quando arriva il lupo e le lasci alla sua mercé. Se sei un mercenario non t’importa delle pecore e non ti importa perché non le conosci. Non le conosci “per esperienza”, non le conosci per amore: esse non sono tue. E da che cosa si vede se sono tue? Dal fatto che dai la vita per loro. Gesù dà la vita per noi. È lui che ce la dà, tiene a precisare, nessuno gliela toglie. Lui, solo lui, ha il potere di offrire la sua vita e di riprenderla di nuovo. In questo sta la sua autorevolezza, nel potere dell’impotenza, a cui Dio nella morte si è volontariamente esposto. Gli uomini possono seguire Gesù solo in forza di questa sua autorevolezza. Per essa ne conoscono la voce, subiscono il fascino della sua Presenza, si dispongono alla sequela. Solo nel vivere questa appartenenza il cristiano diventa a sua volta autorevole, cioè capace di incontrare l’altro, di amarlo e di dar la sua vita per lui. L’appartenenza fa essere eco fragile e tenace della sua Presenza e suscita la nostalgia di poterlo incontrare. Cari Amici, lasciamoci prendere sulle spalle dal Risorto buon Pastore, per poter sperimentare la bellezza dell’incontro con il Padre.

 

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 18 April 2015
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La parola della Domenica III di Pasqua (anno B)_ 19 aprile 2015

Carissimi Amici

ALLELUIA!!! Gesù, venendo nel mondo, aveva come scopo ultimo della sua vita la salvezza dell’umanità. Per questo, oltre che preoccuparsi di operare la salvezza degli uomini per mezzo della sua passione, morte e risurrezione, provvide a far giungere la salvezza a tutti i popoli della terra per mezzo dell’opera della Chiesa. A tale scopo, fin dall’inizio della sua vita pubblica, si scelse dei discepoli perché stessero con lui, perché, vivendo con lui, seguendo i suoi esempi e le sue istruzioni, fossero formati per diventare suoi testimoni qualificati tra le genti. Gesù li formò innanzitutto alla sottomissione alla volontà del Padre, cioè all’amore della croce e allo svuotamento di se stessi e li consacrò alla salvezza delle anime. Apparendo ai suoi apostoli, dopo la sua risurrezione, Gesù completò la formazione e l’insegnamento dato ai suoi discepoli; rivelando loro la verità del Vangelo, dette una pratica dimostrazione della realtà della vita eterna. Aprì in tal modo le loro menti alla comprensione delle Scritture e dei suoi insegnamenti, per renderli suoi testimoni autentici, perché per mezzo loro la sua salvezza arrivasse a tutti gli uomini. Ogni cristiano oggi è chiamato a diventare un testimone autentico di Gesù, rivivendo in se stesso il mistero pasquale. La sua formazione cristiana è completa quando la sua vita si apre generosamente all’opera di evangelizzazione e di salvezza dei fratelli. Siamo noi i testimoni che ancora oggi il Signore manda, per le strade del mondo, per annunziare con la nostra vita la bellezza di essere testimoni del Signore Risorto.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 11 April 2015
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La parola della Domenica II di Pasqua (Anno B)_ 12 Aprile 2015

Carissimi Amici

ALLELUIA!!! La pace è il dono portato dal Redentore. Egli ci ha procurato questo dono per mezzo della sua sofferenza e del suo sacrificio, della sua morte e della sua risurrezione. San Paolo afferma: “Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani siete diventati vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia” (Ef 2,13-14). Quando, risuscitato dai morti, si mostrò agli apostoli, Gesù offrì loro innanzi tutto la pace, prezioso dono del riscatto. Quando si mostrò a loro, disse ai suoi discepoli: “Pace a voi!”. Vedendoli spaventati e sperduti, li rassicurò dicendo loro che era proprio lui, risuscitato dai morti, e ripeté loro: “Pace a voi!”. Gesù ha voluto fare questo dono prezioso del riscatto - la pace - e l’ha fatto, non solo agli apostoli, ma anche a tutti quelli che credevano e avrebbero creduto in lui. È per questo che mandò gli apostoli a proclamare il Vangelo della redenzione in tutti i paesi del mondo, dando loro il potere di portare la pace dell’anima per mezzo dei sacramenti del battesimo e del pentimento, per mezzo dell’assoluzione dai peccati. Beati coloro che credono in Dio senza averlo mai visto con i loro occhi, percepito con i loro sensi, compreso completamente con la loro intelligenza.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 04 April 2015
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la parola della domenica di Pasqua (anno B)_5 Aprile 2015

Carissimi Amici

ALLELUIA!!! Gioiamo nella risurrezione del Signore. Che cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. Ci sembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”. Eppure era proprio così: non meravigliamoci allora di constatare l’ignoranza attuale, per molti versi simile. Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti. “Vide e credette”. Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere. È l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio può procurarci ciò. Con questa gioia nel cuore viviamo questo tempo Pasqua affinchè la nostra vita risorga con Cristo.

Santa Pasqua a tutti voi

Caricato il Saturday, 28 March 2015
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La parola della domenica delle Palme (Anno B) - 29 marzo 2015

Carissimi Amici,

Domenica delle palme! Il popolo, con grande gioia, riceve Gesù che entra nella città santa, Gerusalemme! Egli viene cavalcando un puledro d’asina. E’ ricevuto come il re promesso da Dio. La Chiesa rivive questa bella cerimonia in questa sesta domenica di Quaresima che si chiama Domenica delle palme. Questa domenica ci introduce alla grande settimana nella quale celebreremo il Triduo Pasquale: Giovedì Santo – Venerdì Santo – Sabato Santo e Domenica di Pasqua. Il centro è la Veglia Pasquale dove sono celebrati i sacramenti della iniziazione cristiana, che realizzano in noi tutto quello che Gesù ci ha ottenuto con la sua morte e risurrezione. La Domenica delle Palme ha due caratteristiche: la gloria della entrata di Gesù in Gerusalemme preannunciando la gloria della sua risurrezione e la Messa in un clima diverso, clima di serietà con la lettura del cosiddetto Passio, cioè la lettura della Passione di Gesù. Ci è presentato Gesù nel suo mistero di  totale spoliamento per realizzare la nostra redenzione. Da questa celebrazione portiamo a casa un ramo benedetto, le cosiddette palme. Esse ci ricordano  l’impegno che abbiamo preso di restare fedeli a Cristo. L’orazione della Messa di questa Domenica ci da il senso di tutte le celebrazioni della Settimana santa: “Oh Dio, per dare agli uomini un esempio di umiltà, hai voluto che il nostro Salvatore si facesse uomo e morisse in una croce. Concedici di capire l’insegnamento della sua passione  per risorgere con lui nella gloria”. La morte di Gesù è una umiliazione, per poter arrivare alla risurrezione. In cosa consiste questa umiltà di Cristo? E’ l’abbassamento, l’umiliazione di Gesù che si è fatto servo fino alla morte e alla morte di croce, per questo Dio lo ha esaltato (Fil 2,6). La missione di Cristo è la umiltà del Padre che si abbassa per stringere a se il figlio ferito dal peccato. Cristo assume questa carne di peccato e si abbassa fino a noi nella umiltà che accoglie. L’incarnazione di Gesù va fino alla sua morte e sepoltura in una umiltà sempre crescente. Questa umiltà è il senso della sua costante missione di Redentore. Basta vedere che per spiegare l’Eucaristia, Egli fà la lavanda dei piedi e dice: “ io vi ho lasciato l’esempio affinché, come ho fatto io, così facciate anche voi” dovete lavarvi i piedi l’un l’altro (Gv 13,15).

Santa Domenica a tutti    

Caricato il Sunday, 22 March 2015
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La parola della domenica V di Quaresima (Anno B)_22 marzo 2015

Carissimi Amici,

il brano del Vangelo di questa domenica, segue immediatamente la narrazione dell’ingresso trionfale del Signore a Gerusalemme. Tutti sembrano averlo accolto: persino alcuni Greci, di passaggio, andarono a rendergli omaggio. Questo è il contesto in cui Giovanni comincia il racconto della Passione. Come in natura, il chicco di grano muore per generare una nuova vita, così Gesù, con la sua morte, riconduce tutto quanto al Padre.
Tutti coloro che vogliono seguire Cristo, che accettano questa nuova via, scelgono di porsi al servizio di Cristo e di camminare al suo fianco. Il significato pregnante di queste parole - essere sempre con lui dovunque egli sia - ci è stato presentato nell’insegnamento e nel nutrimento spirituale della Quaresima. All’avvicinarsi della celebrazione dei misteri pasquali, portiamo in noi la certezza che servire Cristo significa essere onorati dal Padre.

Santa Domenica a tutti  

Caricato il Saturday, 14 March 2015
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La parola della domenica IV di Quaresima (Anno B)_15 marzo 2015

Carissimi Amici,

in questa IV Domenica di Quaresima Gesù, nell’incontro con Nicodemo, parla del mistero della sua Pasqua di morte e risurrezione facendo riferimento all’Antico Testamento quando Dio salvò dal morso dei serpenti chiunque fissasse gli occhi al serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto (Nm 21,4-9). Per il Vangelo di Giovanni quel simbolo di salvezza si realizza nella Croce di Cristo, innalzato in mezzo all’umanità. La liturgia di oggi ci invita alla gioia. Ci fa pregustare la letizia pasquale. Gioia per il trionfo di Cristo, ma anche per la gioia per il ritorno di tanti figli lontani dalla casa del Padre. Un padre amoroso che sempre attende con fiducia. Chiediamo al Signore di essere forti e di rimanere sempre fedeli alla sua volontà. 

Santa Domenica a tutti                                                     

Caricato il Saturday, 07 March 2015
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La parola della domenica III di Quaresima (Anno B)_8 marzo 2015

Carissimi Amici,

in questa terza tappa del nostro cammino quaresimale ci troviamo dinanzi ad un Gesù “ insolito”: entrando nel Tempio, dopo aver fatto piazza pulita di mercanti e cambiavalute, dichiara apertamente «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Con questa dichiarazione il Signore fa un chiaro ed inequivocabile riferimento a se stesso Tempio nuovo e definitivo, che è il suo Corpo, la Chiesa, tutti noi battezzati. All'avvicinarsi della Pasqua, cari Amici, questo gesto, e le parole che lo interpretano, risuonano carichi di profezia: Non fate della casa del Padre mio un mercato! Del tempio di Ge­rusalemme, di ogni chiesa, ma soprattutto del cuore. A ogni credente Gesù ripete ancora oggi il suo monito: non fare mer­cato della fede. Dio non si compra ed è di tutti. Casa di Dio è la vita, tempio fragile, bellissimo e infinito. Facciamo il nostro esame di coscienza per vedere come trattiamo il nostro corpo che è tempio di Dio; il corpo di chi ci sta accanto, ogni fratello che incontriamo sul nostro cammino quotidiano. È questo un importante impegno da vivere in questo tempo di Quaresima, è questa la via maestra da percorrere per arrivare alla Pasqua risorti con Cristo.

Santa Domenica a tutti  

Caricato il Saturday, 28 February 2015
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La parola della domenica II di Quaresima (Anno B)

Carissimi Amici,

l’immagine che caratterizza questa seconda domenica di Quaresima e quella della Trasfigurazione, descritta dall’Evangelista Marco. Essa è anticipazione della gloria del Cristo Risorto. Ma questa gloria deve necessariamente passare attraverso il crogiuolo della croce. Infatti solo chi si incammina con Cristo sulla via della croce, può giungere alla gloria luminosa della resurrezione. In questo tempo di grazia siamo chiamati a risorgere d tutto ciò che ci tiene prigionieri nei sepolcri della nostra esistenza; siamo chiamati, cioè, ad allontanare dalla nostra vita tutto ciò che può essere di ostacolo al nostro incontro personale e comunitario con il Signore. Apriamoci all’ascolto della voce del Padre che ci invita ad ascoltare la voce del Suo Figlio Prediletto e a riscoprire la nostra dignità di figli. Carissimi, noi tutti possiamo portare le vesti spendenti e gloriose di Cristo. Siamo chiamati a indossare la veste bianca, che ci fu consegnata il giorno del Battesimo, senza macchia, e purificarla nella misericordia divina. Solo così, come ci dice il salmista, possiamo essere liberati dalle catene del peccato per divenire luce del mondo.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 21 February 2015
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La parola della domenica I di Quaresima (Anno B)

Carissimi Amici,

con il rito dell’imposizione delle ceneri (lo scorso mercoledì) abbiamo iniziato il cammino della Quaresima tempo di grazia per tutti noi. Essa  è soprattutto un periodo di riflessione sui misteri della nostra redenzione, al cui centro sono l’insegnamento e la persona di Gesù Cristo. Il Salvatore ha assunto forma umana, cioè quella che è la nostra condizione, e non è nemmeno stato risparmiato dall’esperienza della tentazione. Nella sua natura umana, Gesù ha vissuto in prima persona cosa significhi respingere Satana e porre al primo posto le cose divine. Il nostro Signore e il nostro Dio è in tutto nostra guida e modello. Cercare di conoscere Cristo significa anche prendere coscienza di quel nostro bisogno di cambiamento di vita che chiamiamo “pentimento”. In particolare è mediante la liturgia della Chiesa che ci avviciniamo a Cristo e facciamo esperienza della sua presenza in mezzo a noi. Nella liturgia, diventiamo “uno” con Cristo nel mistero grazie al quale egli ha riscattato il mondo. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità che il Signore ci offre ber il nostro bene e la nostra salvezza.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Friday, 13 February 2015
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La parola della domenica VI del tempo ordinario (Anno B) - 15 febbraio 2015

Carissimi Amici,

al centro della liturgia di questa Vi domenica del tempo ordinario c’è, ancora una volta, una guarigione di Gesù. Essa mostra come il Signore veramente è venuto a rovinare il regno di satana (tema di due domeniche fa). Oggi ancora in gesto di attenzione , di amore e di misericordia nei confronti di un lebbroso. Ancora una mano tesa, che tocca, una parola che salva: “sii purificato”. Un gesto e una parola che restituiscono al lebbroso guarito la sua dignità, lo restituisco agli affetti, lo reintegrano nella società. Ecco il Regno di Dio tra gli uomini: lo voglio, guarisci. Il lebbroso non ha nome né volto, perché è ogni uomo. Rappresenta ciascuno di noi, consumato dalla lebbra quotidiana della propria esistenza. Carissimi, anche questa domenica il Signore stende la mano verso di noi per toccarci e per farci capire che Dio non toglie mai lo sguardo dai suoi figli. Tendiamo a Lui le nostre mani e anche noi saremo guariti.

Santa Domenica a tutti 

Caricato il Saturday, 07 February 2015
Modificato il Saturday, 07 February 2015
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La parola della domenica V del tempo ordinario (Anno B) - 8 febbraio 2015

Carissimi Amici,

dopo aver guarito un uomo indemoniato, Gesù opera un’altra guarigione: quella della suocera di Pietro. Ella è a letto con la febbre e Gesù, senza dire nulla, la prende per mano, la rimette in piedi e la guarisce. E’ questo il messaggio forte che la liturgia di questa domenica ci consegna. E’ questo il realizzarsi del Regno di Dio, presente tra gli uomini nella persona di Gesù. Egli parla, chiama, insegna, rimprovera, guarisce, salva. Gesù è entrato nella storia per operare il bene. Anche oggi Gesù ci tocca, ci parla e ci prende per le mani. Ci guarisce con i gesti. Mano nella mano ci accompagna e ci sostiene nella nostra vita quotidiana, intrisa di dolore, di lacrime, di sofferenze, di ansie… ma anche di progetti, di speranze, di gioie. Possiamo chiederci cosa possa esserci di particolare in un gesto che quotidianamente compiamo: una stretta di mano a qualcuno. Bene, un gesto così, “apparentemente insignificante”, può sollevare una vita! Il Signore ci prende per mano e vuole che anche noi prendiamo per mano qualcuno. Tendiamo, carissimi Amici, le nostre mani verso il nostro prossimo, apriamole nei confronti di chi il Signore stesso ci mette accanto; accompagniamo, stretti mano nella mano, i nostri fratelli che hanno perso, a causa dei problemi della vita, la voglia di lottare (a volte anche di vivere). Trasmettiamo quella forza che nasce dalla consapevolezza che accanto a noi c’è sempre Dio Padre, che in Cristo ci tende la sua mano e ci accompagna. SEMPRE! 

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 31 January 2015
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La parola della domenica IV del tempo ordinario (Anno B) - 1 Febbraio 2015

Carissimi Amici,

nella liturgia odierna riecheggiano degli interrogativi: “chi è Gesù, con quale autorità compie gesti e miracoli?” Gli interrogativi della gente di Cafarnao non sono molto diversi dagli interrogativi che si pongono gli uomini di oggi.

La gente resta stupita per quanto Gesù dice e opera. La sua azione non si è esaurita e mai si esaurirà. Ancora oggi continua nella Chiesa, suo Mistico Corpo. Anche oggi, come allora, Gesù stravolge le nostre sicurezze, le nostre certezze. Dobbiamo vivere ascoltando la sua Parola, perché Egli è mandato da Dio. Paolo ci invita a vivere nel Signore per trovare la vera felicità. Siamo certi che nel Signore troveremo sicurezza di vita. Chiediamo al Signore di muovere i nostri passi camminando per una strada diritta e sicura, sempre con la certezza di giungere alla mèta della comunione con Lui.

Santa Domenica a tutti

Caricato il Saturday, 24 January 2015
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La parola della domenica III del tempo ordinario (Anno B) - 25 Gennaio 2015

Carissimi Amici,

Nel Vangelo di questa domenica risuona il monito di Gesù “il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”. Questo monito risuona dopo l’arresto del Battista ed è per noi oggi invito ad essere solleciti, attenti ai segni della presenza di Dio nella nostra storia. E’ finito il tempo di stare fermi, di attendere. O accogliamo il suo invito d’amore o lo rifiutiamo. Cristo non ci lascia via di uscita! Vuole che lo seguiamo, senza riserve. Scriveva Santa Bernardette “Al Signore bisogna dire sempre di si, senza se e senza ma”. Il Signore non si accontenta delle mezze misure. Vuole un cambiamento radicale della nostra vita, del nostro modo di pensare e agire. Desidera da parte nostra adesione piena alla sua parola che, continuamente, ci invita a seguirlo. E’ questo il nostro impegno; è questo l’impegno di ogni battezzato. Sia la nostra vita testimonianza gioiosa e credibile del Regno di Dio presente in mezzo a noi.

Santa Domenica a tutti              

Caricato il Friday, 09 January 2015
Modificato il Saturday, 17 January 2015
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La parola della domenica II del tempo ordinario (Anno B) - 18 Gennaio 2015

carissimi Amici,

in questa seconda domenica del Tempo Ordinario ritroviamo la figura di Giovanni Battista che vedendo passare Gesù lo addita ai suoi discepoli come "l'agnello di Dio". Egli è come una sentinella attenta, con lo sguardo pronto a intuire il bene di chi gli è affidato e indicarlo senza trattenere nulla e nessuno per sé. É proprio la prontezza della guida che fa decidere i discepoli a mettersi da soli sulle tracce del vero bene:"sentendolo parlare così, seguirono Gesù". È ora la volta di Gesù che si volta e osserva chi lo segue. "Che cercate? "e invita a sperimentarlo direttamente e personalmente: ieri come oggi. in questa intimità nasce la fiducia e matura la fede. "erano circa le quattro del pomeriggio". l'incontro con il Signore cambia l'esistenza e non lo si può dimenticare più. lascia nell'esistenza di chi si lascia incontrare, un segno indelebile. Anche nella nostra esistenza, tra i nostri problemi e le nostre preoccupazioni il Signore passa e ci ripete "che cosa cercate". seguiamolo e fermiamoci con lui e anche la nostra vita sarà plasmata dalla sua vitale presenza.

Santa Domenica a tutti.

Caricato il Friday, 09 January 2015
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La parola della domenica Battesimo di Gesù (Anno B) - 11 Gennaio 2015

BATTESIMO DEL SIGNORE

Carissimi Amici,

il Tempo di Natale si conclude con la festa del Battesimo del Signore. In questa domenica ci è data l’occasione, contemplando il battesimo di Gesù, di fare memoria del nostro Battesimo. Papa Francesco insiste spesso sul fatto di celebrare la data del giorno in cui, mediante il Battesimo, siamo diventati figli di Dio. La liturgia di oggi ci presenta Gesù che accoglie il rito di penitenza che il Battista impartisce ai peccatori: Egli viene a condividere in tutto la nostra condizione umana, eccetto il peccato. Il battesimo parla di nascita, come fa la voce dal cielo che scende su Ge­sù: tu sei mio Figlio. Voce che è anche per me; voce in cui brucia il cuore ardente del cristianesimo: io sono figlio; il mio nome è: amato per sempre. Dal cielo aperto viene come colom­ba lo Spirito, cioè la vita stes­sa di Dio. Si posa su di te, ti avvolge, entra dentro, a po­co a poco ti modella, ti tra­sforma pensieri, affetti, spe­ranze secondo la legge dolce, esigente, rasserenante del vero amore. Battesimo significa etimolo­gicamente: immersione. Il battezzato è uno immerso in Dio. Adesso, in ogni mo­mento, in ogni giorno immerso in Dio, come nel mio ambiente vitale, dentro una sorgente che non viene me­no, dentro un grembo che nutre, fa crescere, riscalda e protegge. E fa nascere. Io nella sua vita e Lui nella mia vita. Nel Battesimo è il movimen­to del Natale che si ripete: Dio scende ancora, entra in me, nasce in me perché io nasca in Dio; perché nasca nuovo e diverso, con in me il respiro del cielo. LasciamoLo nascere in noi.

Santa Domenica a tutti